Questa sera -o meglio, questa notte- vorrei parlare di uno degli
ultimi libri che ho letto e che ho apprezzato moltissimo. Nonostante lo abbia
da molti anni avevo letto solo la prima metà, così di corsa da perdermi dei
passaggi e non capire bene la trama, rimanendo così deluso e mettendolo con gli
altri libri sullo scaffale. Verso l'inizio dell'università però per curiosità
lo riprendo: mai scelta fu più giusta.
Il libro di cui sto parlando è "La
leggenda di Earthsea", una pentalogia di Ursula K. Le Guin. I libri che la
compongono sono in ordine "Il mago di Earthsea", "Le tombe di
Atuan", "La spiaggia più lontana", "L'isola del drago"
e "I venti di Earthsea".
Vorrei prima fare un riassunto generale in
ordine cronologico (ciò implica che farò ahimè degli spoiler) di ciò che accade
per poi passare alle mie considerazioni sul perché amo questo libro (Se volete
saltate i riassunti e leggete il resto)
La pentalogia si apre con la storia di un
ragazzo, Ged, detto Sparviero: egli scopre di essere mago e di avere un
glorioso futuro che lo aspetta. Troppo ambizioso e arrogante evoca una forza
maligna senza nome che prova ad ucciderlo. Fortunatamente si salva ed inizia a
scappare, finché non capisce cosa deve fare e sconfigge questo essere -nelle
considerazioni spiegherò perché- .
La storia prosegue spostandosi su un altro
protagonista, Arha, la divorata, un tempo di nome Tenar. Ella è la sacerdotessa
degli dei Senza Nome ed il suo unico compito è fare la loro volontà. È il capo
spirituale del luogo, nonostante la giovane età. Tutta la sua vita è messa in
discussione quando incontra Ged nelle Tombe dove nessuno può andare. Nonostante
le prime avversità i due faranno amicizia, recupereranno la metà mancante
dell'anello di Erreth-Akbe e scapperanno dall'isola assieme facendo vela verso
il palazzo reale per riunire le metà e ritrovare la runa della pace.
Passano gli anni ed ecco un nuovo
problema: i maghi perdono poteri e ragione, e come loro anche i draghi, che
sono l'essenza della creazione stessa. Ged parte con Lebannen, il futuro re,
alla ricerca di ciò che sta mettendo a rischio il mondo. Scoprono quindi che un
folle mago promette la vita eterna in cambio del dono della Favella, ossia
dell'uso del potere magico, compromettendo così l'equilibrio. Lebannen e Ged
riescono a fermarlo, ma quest'ultimo scendendo nel regno dei morti perde tutti
i poteri al fine di richiudere la ferita del mondo.
La storia quindi sposta la sua attenzione
su Tenar, che ora ha una vita "normale" con marito e figli. Deve però
lasciare questo piccolo mondo che si era riuscita a costruire poiché Ogion, il
mago che istruì il giovane Ged, sta morendo e ha bisogno di lei per trasmettere
il suo messaggio: tutto sta per cambiare. Tenar dunque inizia a vivere nella
casa di Ogion con una bambina mezza arsa viva da dei banditi, Tehanu, che non
parla e socializza pochissimo. Le due avranno più volte la vita a rischio
poiché invise a un mago che stava provando a conquistare il potere a Re Albi.
Quando alla fine Tenar, Ged e Tehanu stanno per morire compare un drago, Orm
Embar, che dichiara Tehanu sua figlia.
Nell'ultimo romanzo assistiamo al viaggio
che intraprendono Tenar, Tehanu ormai più che adolescente, e Lebannen, per
scoprire perché i draghi attaccano gli uomini. Attraverso miti e leggende si
comprende che il problema di fondo è la rottura dell'equilibrio avvenuta secoli
addietro: gli uomini per paura della morte hanno eretto una barriera nel mondo
dei draghi per custodire le anime. Quando finalmente il muro verrà buttato giù
i draghi avranno nuovamente la loro terra e gli uomini avranno di nuovo la pace
eterna.
Perché tutti questi preamboli? Perché ci
sono così tante tematiche che hanno attirato la mia attenzione.
Il primo libro è l'emblema della
conoscenza di sé e dei propri limiti. L'ombra che Ged deve combattere non è
altri che se stesso: è la sua arroganza, è la sua boria, e soltanto prendendo
atto di cosa avesse fatto e non avrebbe dovuto riesce ad imparare la lezione e
a sconfiggerla. Emblematica è la scena nella quale Ged e Ogion, due maghi,
passano la nottata sotto l'acqua senza usare la magia per proteggersi: ciò
implicherebbe una modifica dell'equilibrio. Da ciò si evince come oltre alla
forza sia di vitale importanza la saggezza, e Ged, cieco del suo potere,
dimentica questo insegnamento.
Successivamente si mette in discussione il
tema della religione e della chiesa. Nelle Tombe di Atuan vi è una sacerdotessa
che non crede negli dei Senza Nome, ma crede nel potere temporale del re
spietato dal quale lei può ottenere potere. Ciò che però non si aspetta è che
gli dei ci sono, o meglio, sono delle "forze primordiali" che non
hanno padroni o servitori, e morirà sotto il terremoto causato da queste.
Gli ultimi tre romanzi li unisco per
alcuni filoni tematici, come quello dell'aldilà. Ho amato questa visione del
mondo ultraterreno come arido, senza luce, con le montagne Dolore e le anime
che si scontrano senza conoscersi. Questo tremendo spettacolo però non è altro
che la creazione stessa dell'uomo, che ha deciso di crearlo così. Mi spiego. Vi
è una concezione secondo la quale inizialmente uomini e draghi vivevano insieme
sotto la stessa sembianza, simili a uomini alati. Alcuni di essi scelsero la
libertà, i draghi; altri scelsero il potere e le cose materiali, gli uomini.
Essi si divisero per sempre. Però comune a tutti c'è la visione della
rinascita: il corpo muore ma l'anima rinasce -concezione fortemente induista a
mio parere-. Gli uomini però per paura hanno reso il mondo idilliaco dei draghi
la loro prigione, ed è solo distruggendo la paura della morte che possono
vivere felici e per sempre. Ed io, che adoro il fantasy, una visione così bella
e armoniosa non l'avevo ancora assaporata e ne sono rimasto fortemente colpito.
Ultimo elemento, ma non meno importante,
sullo stile. Tutto il libro a volte sembra scorrere lento poiché è molto
descrittivo, ci sono molti più pensieri che discorsi, più discorsi che azioni
vere e proprie. È un libro sulla riflessione più che sull'agire pratico. Non ci
sono epici combattimenti ma intriganti e ambigue conversazioni. Ed è proprio
qui l'altro elemento eccezionale: l'ambiguità. Molti discorsi sono così oscuri
da non avere quasi senso, a meno che non si continua a leggere e non si
prosegue con i ragionamenti al fine di arrivare a capire il tutto.
Incredibile è la fine nella quale Ged chiede a Tenar cosa sia
successo e le chiede di partire dalla fine e tornare indietro, e, non so voi,
ma a me è piaciuta molto come cosa, forse perché diversa, forse perché strana,
ma mi ha lasciato col sorriso.
E' decisamente un libro che consiglio a
chi piace il fantasy: ricco di storie, risvolti filosofici, e nonostante abbia
raccontato un po' tutto vi sono moltissime storie, motivi, personaggi che vi
consiglio di scoprire da voi perché ne vale veramente la pena.
This evening -or maybe it's
better to say night- I'd like to discuss about one of the latest books I read
and I really enjoyed. Even though I've had this book for many years at first I
read only half of it, so quickly that I got lost between the stories, and,
disappointed, I put it on my bookshelf. When I started university, more or
less, I started reading it again: that was a great choice of me.
The book I'm speaking of is
"Earthsea", a pentalogy by Ursula K. Le Guin. The books that are in
this pentalogy are "A wizard of Earthsea", "The Tombs of
Atuan", "The farthest shore", "Tehanu" and "The
other wind".
I'd like to do a summary of
all these books first (that implies that, forgive me, I'll do some spoilers)
and then I'll say my thoughts and the reason why I love this series so much (If
you want to skip the summary you can still read my considerations).
The pentalogy starts with a
boy, Ged: he finds out that he's a wizard and he will have a glorious future
ahead of him. But he's too ambitious and arrogant and he summons a nameless evil force that tries to kill him. Luckily he escapes, until he gets what he
has to do to destroy this thing -I'll tell later why and how-.
The story continues shifting
to another protagonist, Arha, the eaten one, Tenar when she was younger. She is
the high priestess of the Nameless Ones and she has to glorify them. She is the
leader of the place even though she's very young. All her life is questioned
when she meets Ged where no man was allowed. After few discussions they'll
stick together and get the missing half of the ring of Erreth-Akbe and they'll
run away from the island sailing to the royal palace to assemble the two halves
and discover the peace rune.
Some years later a new problem approaches: wizards are losing powers and reason, as dragons, the true
essence of creation itself, are. Ged starts a new adventure with the young Lebannen,
the future king, to figure out what is messing the world up. They find out that
a crazy wizard promises the eternal life in exchange of the Speech power,
giving up their powers, changing in this way the balance. Lebannen and Ged stop
him, but Ged going into the land of the dead he lose all his power to fix the wound
of the world.
The story now is about
Tenar, who has a "normal" life with a husband and kids. She has to
leave this pretty world she got because Ogion, the wizard that taught Ged when
he was young, is dying and he must tell her his message: everything is going to
change. Tenar moves in Ogion's house with a half-burned alive child, Tehanu,
who does not talk or communicate in any way. The two of them will risk their
lives many times because of some bandits and a wizard that hate Tenar because
he was going to gain the power over Re Albi. In the end Tenar, Ged and Tehanu
are going to die but suddenly a dragon appears, Orm Embar, saves them and says
that Tehanu is his daughter.
In the last novel we read the
journey of Tenar, Tehanu which is now a bit older then a teenager, and
Lebannen, to find out why dragons attack humans. Through myths and legends we get
that there is a problem with the balance that started lots of centuries before:
men, scared of death, created a wall in the dragon world to keep their souls.
When the wall will be broken dragons will have their own land and mankind will
have eternal peace.
Why the long introduction?
Because there are so many themes that caught my attention.
The first book represents
the knowledge of oneself and the limits of one's abilities. The shadow that Ged has to defeat
is nothing but himself: it's his arrogance, his haughtiness, and only by understanding what he did and should have not done he gets his lesson and succeeds
in defeating it. It's emblematic the scene which features Ged and Ogion refraining from using wizardry to keep them warm and dry under a night rain because that would have meant a change of the balance. From this we understand the importance of
wisdom, and Ged, blinded by his own power, forgot this for a while.
Then the religion theme is questioned,
and the "church" with that. In the Tomb of Atuan there is a priestess
that does not believe in the Nameless Ones, instead she believes and fears the
power of the God-Emperor. Unluckily for her the gods do exist, or with
better words there are "primordial forces" who have no masters nor
servants, and she will die from an earthquake made by them.
The last three books I'd
like to keep them together due to their themes, such as the afterlife. I loved
this idea of a sterile, lightless world, with the Mountains of Pain and with souls
that walk into each other without recognizing anyone. This fearful scenery is
nothing but a creation of mankind, because he chose to make it like that. I'd
like to make myself clearer. There is an idea by which at the beginning men and
dragons were the same thing. Some of them chose freedom, dragons, some of them
chose power and concrete things, mankind. They chose to be divided forever. But
everybody could never die because everyone's soul would always be born again - like
Hinduism thoughts - . But men fear death and they made this wonderful
world of the dragons their prison, and only overcoming the fear of death they
can live happy and forever in peace. I love fantasy books and I never had found
such a beautiful version of the afterlife and I really enjoyed it.
Last but not least, the
style was really interesting. The whole book seems quite slow due to its many
descriptions: there are more thoughts than speeches, more speeches than
actions. It's a book about meditation more than practical actions. There are
not epic fights but intriguing and ambiguous conversations. And that's another
great element: ambiguity. Many speeches are so obscure that they seem to not
have a sense at all, unless one keeps reading and thinking about that and
finally figuring out what this or that meant.
It's amazing the end in
which Ged asks Tenar what has happened and she asks her to begin from the end
and going backwards, and I don't know about you, but I liked that, maybe
because it's different, maybe it's strange, but it made me smile.
I totally recommend this
book to the ones that like fantasy books: it's full of stories and philosophical
implications, and even though I said quite a lot there are lots and lots of
stories, themes, characters I suggest you to discover on your own because it
really worth a while.